It’s wonderful 

 mango 
Via via, vengo via con te. 

Fammi spazio, entro in questo piccolo taschino della tua giacca leggera, sempre accompagnata da una camicia chiara, senza cravatta.

Via via, vengo via con te. Portami lontano, in giro per il mondo, in modo che io possa accompagnarti, proteggerti, coccolarti e qualche volta anche un pò spiarti.

Via via, vengo via con te. Ti seguo ovunque. Non ho neanche più bisogno di chiamarti, scriverti, cercarti, perché vivo appresso a te e posso sentire il tuo cuore che pulsa, batte per me, everytime.

Via via, fammi un poco di spazio, non ne ho bisogno di molto, mi basta un pò di stoffa calda  e sapere che sono al tuo fianco, un pò più sopra il tuo cuore.

Via, via, non ci pensare, anche quando mangi, guidi, cammini, pisci, ti tocchi, io sono lì che ti stringo, ti abbraccio e ti alito il viso col mio fiato flebile.

Via, dai, adoro starti vicina, accoccolata sul tuo petto amoroso, decorato di peli scuri, mi puoi portare, starò zitta, te lo prometto, non ti disturberò. 

E anche quando sarai con le altre sarò dalla tua parte, tiferò per te, felice delle tue scelte.

Via, via, vieni via con me, fatti piccolissimo anche tu così possiamo baciarci e non lasciarci più.

La pioggia nel parco

  
La pioggia, le foglie, le gocce, la sabbia, la terra, le pietre. Piove su di noi, sui nostri visi, sulle tue ciglia nere, sì che tu par pianga ma di piacere.

Ti ho trascinato qui, nel parco dagli alberi secolari, nella penombra ormai crepuscolare dell’inverno. Hai fatto chilometri per raggiungermi ed io invece di condurti al caldo, ti porto in questo luogo umido e freddo.

Taci. Sei arrivato fin qui per me, fammi scartare con cura questo pacco, questo pacco sensuale.

Stringimi la mano e seguimi per le stradine strette, di questo piccolo bosco, fatto apposta per noi. Come se i giardinieri sabaudi avessero voluto comporre un giardino incantato, solo per me e per te e per i trans tutti, che battono in fondo alle rive del Po.

Seguimi, so dove condurti, proprio dietro la maestosa fontana, che sgorga acqua e decora il parco.

Odi? La pioggia cade sulla solitaria verdura. Sui nostri vestiti, sulle nostre teste, sui miei capelli a caschetto, sui tuoi riccioli neri.

Allargo le narici per sentire meglio l’odore della pioggia, le gambe per assaporare le tue mani che frugano sotto la mia gonna, le calze autoreggenti, il filino del tanga scuro.

Ascolta. Ascolta. Voglio che abbassi lo zip e tutto vestito infili il tuo membro tra le mie natiche e con forza ed audacia mi penetri al buio. Che i trans, i solitari passanti, le coppie tutte, possano essere testimoni maliziosi del nostro fottuto amore.

E piove sui nostri volti silvani, piove sulle nostre mani ignude. Che si cercano, che anelano tutti gli incavi dei nostri corpi.

Piove, Amore mio, prendimi qui e ora, come ti ho chiesto più volte. E quando saremo sazi, ti porterò al nostro caldo nido di perversione.