Senso: olfatto


Non te lo aspetti, senti un odore e violentemente sei riportato indietro di anni, pure secoli. Scusa, ma te lo ricordi?

L’altro giorno camminavo imperterrita sulla pista ciclabile, che se io fossi stata dall’altra parte della barricata, svettante, su due ruote, avrei strombazzato con ira e in un nanosecondo mi ritrovavo tra i cespugli della villa, in fondo al borgo a rinfrescare le mie gote ragazzine ed ad annusare le petunie. Hai idea del profumo che hanno? Sanno di zanzare, di caldo, di sole ormai tramontato, della Madonna in processione, che al paese vecchio viene portata.

Scusa se sono aggrappata a certi odori, se quello della varichina mi ricorda quando mia zia mi insegnava a fare i servizi: a strizzare lo straccio per lavare a terra, a iniziare dai bicchieri e finire con le pentole unte, a fare il risvolto al copriletto che sa di talco Felce. La confezione azzurra sul comò. Ricordi? E se il profumo di fiori mi fa stare bene, il più buono di tutti è quello delle fresie, poi subito dopo la lavanda, i mughetti e il gelsomino. Che la sakura l’ho vista davvero, ma quella è la vista, meno l’olfatto.

Scusa se mi piace da matti quando sfrigola la cipolla nel burro, il profumo del prosciutto appena tagliato, la pizza testè sfornata.

Che respirare a pieni polmoni non serve all’olfatto, ma aiuta a prendere una pausa e mettere un punto tra i miei pensieri faticosi.
Che un tempo mi sarei fatta dei problemi a chiedere il codice da comunicare al controllore sul treno ed ora lo faccio con un sorriso. Perché? Perché sono più vecchia, con meno da perdere, meno da rischiare. Spesso mi chiedo come sarebbe stata, se avessi avuto il carattere che ho ora, 20 anni fa. Probabilmente non sarei qui, chissà.

Che mi ricordo, quasi dodicenne a comprare i sacconi al supermercato inglese di patatine che odoravano di dado Liebig. Allora non sapevo cosa fosse la moderazione, ora chissà.

53 pensieri su “Senso: olfatto

      1. eh va beh, prendilo e tienitelo perché ho avuto i miei tre minuti di buona. il tempo che è durato di leggere il tuo post. il tempo che non sono stata io ma che attraverso te sono stata io davvero. ciaooooooo torno nella mia mmmmerda 🤗☕️

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  1. scrittore5-5

    “Che respirare a pieni polmoni non serve all’olfatto, ma aiuta a prendere una pausa e mettere un punto tra i miei pensieri faticosi.”
    Forse i ricordi portano anche a questo, a esser più saggi. Magari venti anni fa non sarebbe stato così. Ma venti anni fa tutto non era così.
    Un buongiorno col sorriso. Ciao Mango (ti leggo sempre, sappilo)

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      1. scrittore5-5

        Giusto, molto più fisico di quello che si immagina. Molte volte ho l’impressione tocchi altri sensi, rispetto ai soliti che siamo abituati a interrogare

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  2. Che bello questo articolo…
    L’ordine dei piatti… e l’odore del nelsen, pomeriggi chiusa in cucina a lavare due piatti, perché giocavo con l’acqua insaponata più che lavarli. Bello il ricordo che scaturisce dagli odori, è un’associazione mentale che ti prende all’improvviso, impossibile da fermare.

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      1. Ogni tanto penso che l’attrazione dei corpi è dovuta esclusivamente a un fatto olfattivo. Non importano i pensieri, i corpi, gli occhi e tanto meno il cuore. Solo l’odore, alcuni ti attraggono, altri ti respingono.

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  3. Vivo di odori e in mezzo agli odori, alcuni molto artificiali, altri decisamente umani e non sempre gradevoli. Le peggiori emicranie me le ha sempre scatenate un profumo e a volte mi fermo a pensare se non sia un meccanismo di difesa per arginare i troppi ricordi. Bentornata finalmente! 😉

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  4. L’olfatto per me è un senso fortissimo, annuso tutto, dai cibi alle persone, nel tempo ho imparato a farlo con discrezione. Mi hai fatto tornare in mente l’acqua di San Giovanni che si usava preparare in casa per il 24 di giugno, quanto mi piaceva.

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      1. Si mettevano a bagno tante erbe diverse, menta, lavanda, verbena, ginestra, salvia, ruta e altre meno note, si lasciavano fuori la notte tra il 23 e il 24 di giugno e si diceva che questa acqua profumata, usata per lavarsi, preservava dalle malattie, dal malocchio, e dalle fatture soprattutto quelle pronunciate contro i bambini. Non ci ho mai creduto, però quant’era buono quell’odore.

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  5. Gli odori si trasformano in ricordi e li ripescano in un istante. Non riesco a sentire odore di mela verde senza pensare allo shampoo di quand’ero bambina, l’odore di fieno tagliato, di erba bagnata… poi alcuni sorprendono e non sapevi di averli incamerati finché non ti riportano prepotentemente a un luogo, un tempo, una persona. L’olfatto è forse il senso più animale che ci è rimasto e non a casa ci riconosciamo e desideriamo o respingiamo dall’odore.

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  6. L’olfatto è il re dei ricordi..come un treno ineluttabile arriva senza preavviso con un odore, una scia, un’antica fragranza e ci riporta indietro in anfratti di memoria che credevamo perduti, in piccoli cassetti del cervello dimenticati, che si aprono e partono i mille collegamenti e i viaggi mentali che ci fanno venire quella nostalgia canaglia delle cose che non ci sono più e ci chiediamo come e perché ce le siamo perse per strada…
    A me hanno detto: “Lei mi ha insegnato a apprezzare l’odore di una donna, a rivalutare il senso dell’olfatto…prima non ci facevo troppo caso, davo importanza più alla vista o all’udito, ora invece capisco perfettamente a cosa si riferiva quando parlava dell’importanza dell’odore, dei profumi, del suo trasporto…”.
    E qui passo e chiudo.

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  7. Pingback: Senso: gusto – m3mango

  8. Il mio odore prediletto è un profumo, un dopobarba, mi ricorda il mio adorato zio, quello che mi ha fatto da nonno, quello che mi raccontava il passato e che mi raccomandava il futuro. Mi è capitato tantissime volte di sentirlo fra la gente e di fermarmi istintivamente a cercarlo. Un saluto

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