Ricomincio venerdì 


Dalle vacanze son tornata giovedì sera a mezzanotte e il giorno dopo sono andata a lavorare. Sì, di venerdì.

Ho passato la mattinata a rispondere a colleghi che mi chiedevano: ‘Ma torni di venerdì?’, come fosse un’assurdità, un’idea balzana, un capriccio senza ragione. Come se io fossi stacanovista o non avessi di meglio da fare. Scusate, ragazzi, son fatta così: la terra che sta tra qualcosa che finisce e qualcosa che deve iniziare, mi intristisce, mi deprime. Preferisco buttarmi, bando alle ciance, non voglio pensieri, devo fare.

Poi iniziare venerdì significa farlo per gradi, riordinare le idee. Leggere le mille mail ed evaderle, per quanto possibile, senza l’affanno del lunedì. Che Vasco non mi è mai piaciuto, ma qualche volta ha avuto ragione.

Fare il punto su cosa mi aspetta a settembre, a ottobre. Mesi importanti, ricchi di eventi, palcoscenici, occasioni uniche, piccoli passi in quello che voglio chiamare carriera. Che fa un poco ridere, e ricorda corriera, ma poi mi dà soddisfazione e mi fa stare bene.

Un rientro soft,  qualcuno mi ha detto, anche se poi dalla chat tutti vedono che sei tornato online e quindi sei disponibile, di nome e di fatto.

Rigorosamente in bianco vestita, come tutti gli anni, per far risaltare l’abbronzatura delle gambe, delle braccia e delle spalle. Che dura circa quattro giorni, poi ritorno al mio pallore autunnale. Ahimè.

Che posso salutare le mie piante ormai agonizzanti, perché l’unica collega disponibile a bagnare non ha il pollice verde. Credo ce l’abbia marrone, esattamente il colore delle foglie rinsecchite del mio finto bonsai. Però è stata gentile, mi ha persino lasciato un bigliettino pieno di cuori. Più tenera che giardiniera.

Che le colleghe amate sono ancora in ferie e quindi la pausa caffè la passi a lavorare, ma in fondo non hai neppure cosi voglia di andare a raccontare come sono andate le vacanze.

Sono finite, pensiamo alle prossime.

25 pensieri su “Ricomincio venerdì 

      1. Io posso parlare solo per me, ovviamente. Ho capito la tua scelta di non tirare in lungo l’agonia, passami il termine forte, della fine vacanza. Sarà che soffro di nostalgia anticipatoria e penso alla fine di qualcosa di bello appena inizia, dimenticando spesso che dovrei godermi il piacere di viverla. Nelle tue condizioni avrei fatto così anche io, in questo modo lunedì sarà solo un banale lunedì di lavoro.

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