Posta del cuore

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Leggevo ieri Scrittore5-5 che parlava di una mail ricevuta. Ora non trovo più il post, forse l’ha cancellato, ma non è questo il punto. Volevo parlare della Posta del cuore.

Ho passato l’adolescenza e anche oltre a scrivere bigliettini, lettere, cartoline. Ho scatole di scarpe piene, ne ho anche bruciati, in maniera plateale, in mezzo ai campi, con l’accendino, per sancire la fine di un mondo. Mi piace mettere in scena spettacoli solitari, in cui sono la regista e l’unico spettatore. Lettere d’amore, bigliettini tra compagne, pen friend, disegnini, pensieri, scarabocchi. Ho persino inventato un alfabeto per scrivere al mio primo fidanzato che abitava a 1.200 km di distanza e per risparmiare usavamo le cartoline, che il francobollo costava meno, ma non volevamo che ci leggessero altri. Chissà che razza di minchiate ci scrivevamo. Mi sembrava una cosa così ardita: aveva 7 anni in più di me, faceva il sagrestano e cantava e suonava da dio. Gli elementi giusti per una solida relazione a distanza, 14 anni e le idee chiare, mon dieu. Non racconterò la mia prima volta in un trullo, perché la prima volta non vuol dire nulla. In genere è l’ultima la migliore. E meno male, sennò avrei smesso da mo’.

Poi, dicevo, avevo una cassetta delle lettere condivisa con la mia vicina di casa, nascosta in mezzo a un cespuglio. Imbucavamo pezzi di carta pieni di cuoricini e racconti della nostra vita di ragazzine curiose.

Tutto ‘sto preambolo per dire che l’attesa e la scoperta di trovare qualcosa per me, da leggere e assaporare mi sono sempre piaciute molto. Anche per te è così?

Ogni tanto qualcuno mi scrive sulla Posta del cuore e devo dire che sono stati messaggi sempre piacevoli, a volte molto diretti, a volte meno. L’altro giorno qualcuno mi ha scritto che dentro di me ho tante anime che a volte fanno a pugni. Ci sono frasi che son sassi, sopratutto dette da sconosciuti. Non importa che mi conoscano solo dal blog, su cui c’è una fettina di me, anche parecchio piccola, a dire il vero. Tutto ciò mi fa ri-flettere. Questo è solo un esempio, potrei farne altri. Il commento di Mela di ieri mi ha descritta perfettamente.

A volte penso che dovrei scrivere solo per me e non pubblicare nulla, ma alla fine il confronto con gli altri è il sale della vita. E pure lo zucchero.

36 pensieri su “Posta del cuore

  1. scrittore5-5

    Le attese sono bellissime, meno i giudizi inopportuni. Forse è vero, come dice Mela, che dovremmo scrivere solo per noi. Ma come hai anche ben detto tu il sale e lo zucchero della vita potrebbe venire dal confronto degli altri 🙂
    Ciao mango, grazie per avermi citato. Contento di aver ispirato un post bello e vero

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  2. Zeus

    Mi ero perso questo post.
    Io non ho mai scritto moltissime lettere… forse c’è stata una stagione estiva, ma poi è passato tutto. Ho scritto innumerevoli mail, ma lettere pochissime.
    Sono figlio di una generazione distrutta. O, meglio, sono figlio di una noia esistenziale verso le penne a stilo/biro.

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  3. Con tutta la tecnologia, la velocità nelle comunicazioni, la rapidità nel divulgare il proprio pensiero, in fondo il contatto con gli altri non differisce poi molto dagli scambi epistolari dei secoli scorsi. Protetti da nick oggi, protetti dalle distanze allora ci scambiamo pensieri e diventiamo amici l’uno della mente dell’altro, senza necessariamente voler sapere quali sono le nostre sembianze.

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  4. Fedifrago ®

    Io che sono di un altro tempo (nel senso che in questi anni i canali, e la comunicazione stessa, sono molto cambiati) ho sempre amato le stilografiche, e le cose importanti le ho sempre scritte con una di esse. Inclusa una lettera alla mia seconda (ex) moglie, che poi mi è stata rubata prima che potessi consegnarla (e questa probabilmente è stata una fortuna, certamente un segno del destino).
    Mi piace scrivere, quanto rileggermi, e negli anni ho annotato idee per libri mai nati. Ho scritto lettere, alcune consegnate ed altre cestinate (non ricordo di averne mai bruciate, però), ne ho ricevute pochissime ed una in particolare (di una donna che avevo lasciato) mi ha lasciato un turbamento che è rimasto tatuato sotto la pelle. Ho avuto anche scambi “elettronici”, che però sono quasi sempre rimasti molto superficiali, poiché quando si andava più in profondità ho sempre preferito sentire e far sentire la voce al telefono.
    Per quale motivo scrivo? Nel corso degli anni di blog me lo sono domandato più volte senza trovare una risposta esaustiva; certamente c’è una forte componente narcisistica. Come dice Mela in un commento precedente, l’essere “camuffati” da un nick certamente aiuta il contatto e lo scambio con perfetti sconosciuti …..un sorta di alternativa alle chiacchiere etiliche con sconosciuti in un bar dei tempi andati.

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  5. Anch’io ,appartenendo alla generazione con l’adolescenza senza email nè whatsapp, ho scambiato parecchia corrispondenza cartacea.
    Però… boh…. NON ne sento una gran mancanza. Nè della carta, nè di quel tipo di corrispondenza.
    Ho sempre apprezzato invece quello scrivere serio e col cuore aperto, che viene permesso dall’anonimato di internet.
    E’ brutto dire che queste cose funzionano grazie all’anonimato. Però è così.

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      1. Fedifrago ®

        per la spesa uso un’ottima app (shopshop) che si sincronizza con i vari telefoni/tablet ……prima le scrivevo su carta ed invariabilmente le dimenticavo a casa 😛

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  6. La scatola di scarpe con le lettere,i bigliettini,le cartoline… Ho sempre scritto lettere e un po’ mi manca…manca meno ai malcapitati che dovevano decifrare la mia scrittura. Incomprensibile!😆
    Ora scrivo mail,anche semplicemente per dire “ciao e tu come stai?” (Zeus ne sa qualcosa…).
    Credo anche che spesso gli sconosciuti sappiano descriverci meglio di noi stessi…

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      1. Credo che sia perché gli estranei non hanno bisogno di “menzogne” sociali,non hanno paura di ferirci o necessità di compiacerci… Ed è più semplice per me accettare un complimento da un estraneo che da un amico…

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