Cucù


Apro la porta.

E ci sei tu in cannotta bianca a leggere costine. Ti segna i pettorali, ti esalta le spalle, ti copre quella pancia perfetta che ti ritrovi, dove amo appoggiare la testa. Per ore.

Hai i jeans, una cassetta per gli attrezzi, una matita infilata sull’orecchio e mi chiedi cosa c’è da riparare. La lavatrice, ecco, per di qua.

Apro la porta.

E ci sei tu in giacca e cravatta, in completo grigio ferro e camicia. Occhiali da sole e cinta di cuoio che si intravede, ma dice tutto. Zainetto morbido scuro da manager rampante e ti scusi perché sei in ritardo alla riunione.

Apri il portatile e non posso fare a meno di notare le tue mani nervose e sensuali. Illustrami il progetto, prego.

Apro la porta.

E ci sei tu con lo stetoscopio al collo, il camice semiaperto e le ciabatte mediche. Hai gli occhiali da vista, uno sguardo preoccupato e mi esorti a sdraiarmi sul lettino. Sono malata e mi vuoi curare. Tu.

Mi osculti qui, dottore. Le pare grave?

Apro la porta.

E ci sei tu in calzoncini, polo bianca, scarpe da ginnastica e racchetta da tennis in mano. Saltelli sul posto, sei un pò sudato e mi chiedi di fare una partita insieme. Mi vuoi stracciare, non credo sia difficile visto che non so giocare a tennis. Servi tu per primo?

Apro la porta.

E ci sei tu, con gli stivali sporchi di terra, la camicia scozzese, con le maniche arrotolate, i guanti da giardinaggio e un piantino in mano. Mi chiedi dove puoi attaccare la pompa per bagnare il giardino. Really?

Apro la porta.

E ci sei sempre tu, che mi fai ridere, che mi fai sognare e reinventi ogni volta te stesso, per stupirmi, per farmi innamorare, più di quello che fai ogni giorno.

Apro la porta e ci sono io che ti aspetto e come ogni sera ho voglia di giocare con te.

75 pensieri su “Cucù

      1. IL PINZA

        In caso di visita inaspettata, come l’arrivo di un idraulico. Il bellone in questione chiede con una scusa di andare in bagno e asciuga accuratamente il bidet. Con un’altra scusa si assenta per tornare in auto a prendere qualcosa. A quel punto appena rientra gli basta controllare il bidet, se è bagnato vuol dire che la signora in questione si è preparata per una eventuale….. sveltina….. si va sul sicuro…..:-)

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      2. IL PINZA

        Racconti da bar??? Non ricordo…. comunque non ci ho mai provato, non mi è mai capitata l’occasione….. mi sono sempre saltate addosso prima….. 😛
        P.s. mi piace anche il gioco dell’insegnante di ripetizione…..

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      3. IL PINZA

        Alle superiori ho avuto un’insegnante d’informatica che aveva solo 4 anni in più di me…… ci aveva anche portati al concerto dei Talk Talk nel…… 1986, al Palatenda…. giurassico…..

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      1. La risposta più adeguata sarebbe molto scurrile 😛 😀

        Però, fidati, vengo dall’ambiente che li acronimi li ha creati a iosa, per necessità e per gioco, e ora li sta abbandonando.

        Parlare per acronimi fa un bell’effetto solo se l’interlocutore è uno sprovveduto viceversa si rischia di fare noi la figura degli sprovveduti. 😉

        Ricordo la faccia di un “Board”quando tutta l’azienda gli chiese di esplicitare sigla, significato e conseguenze dellle varie sigle di bilancio 🙂

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