Sei calamita, punto e a capo

Les Coquins

Spiegami perché quando non mi rispondi subito, io penso sempre che sia finita. Inesorabile, come la pioggia che cade.

Spiegami perché la mia tela non è mai pastello, ma colori a contrasto che fanno a pugni, che fanno uscire il sangue. Ma come sono le tele degli altri?

Forse perché mi sorprendi ogni volta che non è così, che mi cerchi ancora, e ogni volta benedico, anche da atea, il tuo desiderio.

E mi stupisco, mi stupisco da morire  che siamo così simili, così compatibili, con gli stessi difetti, pregi, arti, abilità. Ma non erano gli opposti ad attrarsi? Sei calamita, la mia calamita.

Sono un contrasto. Mia madre mi ha detto, mai più immaginavo fossi così. Mia madre, capisci? Possibile che io sia così imperscrutabile? Sia così brava a nascondere me stessa agli altri, senza quasi fatica? E abbia tendenze intellettualmente sudicie e suicide, allo stesso momento? Che voglia raccoglierti in ciabatte e impermeabile, col grembiule e i tacchi alti?

Spiegami perché mi sto facendo la lista delle cose da comprare, come fossi una buona padrona di casa, come fossi la signora di questa casa che non esiste, che ho visto in foto e ogni tanto ci passo davanti solo per rendermi conto che ha un indirizzo, una porta, un campanello da suonare.

E nelle giornate di sole, ti appare tutto più chiaro e anche se hai messo un punto e a capo, in realtà non hai messo neanche la virgola. Continui imperterrita, perché non riesci a dire basta, ragazzi, il gioco è finito. Ma il gioco è tutto per te, ti tiene in piedi, ti tiene in vita. E quando mi messaggia ho un cannone per te, ecco quello ci vuole tutto. E mi chiedo sempre perchè sia vietato, in questa terra di inetti e fancazzisti.

So che tutto ciò non ha senso, ma ora va bene così.

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