Voglio di più, ma lo voglio tutto e subito

Mango

Questa è una delle canzoni che più mi rappresenta. La ascolto da quasi vent’anni almeno, avvolgente come una coperta di finto cachemire e col volume in zona rossa, mentre corro.
Corro, corro mentre tu mi stai davanti e mi semini, e mi inciti. Ma io non voglio una gara, io odio correre, un po’ come scrivere, però lo faccio, perché mi fa sentire viva.

E quelle mattine gelate, in cui gli altri hanno il piumino e tu sei in t-shirt e pantaloncini cortissimi, con le cuffie alle orecchie, concentratissima a muovere le gambe e le labbra, canti a squarciagola fregandotene del mondo, anzi facendogli il dito, perché le canzoni sono sempre le stesse da vent’anni e le sai a memoria, e le reciti, come se avessi il microfono in bocca.

E gli altri ti guardano, a volte ti sorridono, spesso ti superano, qualche volta si girano.

Ma tu non sei lì per parlare, è un momento tutto tuo, che non vuoi condividere.

Correre non mi fa riflettere, mi fa spegnere il cervello ed estraniarmi dal mondo, dai doveri, dalle gabbie preconfezionate che tutti quanti sono pronti ad offrirti a trentasei denti.

Però io reagisco, sempre, sono una iena. Ci metto solo un po’ a mettere insieme i pezzi, ma quando alzo la testa e vedo lo sguardo d’insieme, il puzzle è fatto, esattamente come dici tu, amore.

Ringrazio, ringrazio come quelli che salgono sul palco e col braccio teso dispensano odiosamente omaggi, ringrazio tutti quelli che mi stanno vicini in un momento difficile.

Passerà ed io sarò più forte e consapevole di prima.

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