Here we are

Ho iniziato a scrivere, più che altro per me. Per chiarire dei punti, scaturiti da alcune tue domande. A dire il vero me ne hai fatte poche, però mi hanno colpito tanto e sul momento non sapevo che rispondere. Per cui ci ho pensato in questi giorni e improvvisamente stamattina mi sono apparse le risposte, come la cosa più semplice e lineare del mondo. Come cazzo è possibile che non mi siano venute in mente prima? Non ne ho idea. Le tue domande erano:

  • Sei più dominatrice o schiava.
  • Dimmi una tua fantasia bottom.

In realtà alla seconda non ho riposto per iscritto, ma ho tutto in testa. Mentre sulla prima domanda, che in realtà forse mi hai fatto solo indirettamente, ho trovato una chiara e semplicissima risposta. Poi ho seguito una tua esortazione, ovvero quello di scrivere. Per ora è più una sega mentale, che credo interessi e serva solo a me, ma tant’è, da qualche parte bisogna pure iniziare.

Mi reputo una persona molto riflessiva, a cui piace rimuginare, ripensare e, soprattutto sulle questioni esistenziali, prima di avere un’opinione devo spaccarmi un po’ la testa. Dall’altra, sulle questioni pratiche, sono una grande decisionista, forse per colpa del mio lavoro, di solito mi do tre secondi per rispondere in modo convinto e consapevole a qualsiasi richiesta (che poi non è detto sia la risposta giusta, anzi! Spesso faccio cazzate).

Per cui in questi giorni ho pensato diverse volte se mi sentivo dominatrice o schiava. O almeno quale fosse la parte più predominante. Perché davvero non ne avevo idea. Ho anche riflettuto su quali erano le mie fantasie bottom, perché così su due piedi non me ne veniva in mente neanche una. Ora devo dire me ne sono venute in mente 789.

Poi, improvvisamente mi è apparsa la risposta, ripensando al mio comportamento del passato. Sono nettamente predatrice e ora mi stupisco tantissimo che non mi sia venuto in mente prima. Forse il motivo è legato al fatto che odio le etichette e gli stereotipi e quindi io per prima non vorrei mai sottomettermi a quel tipo di identificazione.

C’è ancora un elemento che volevo chiarire a me stessa sul mio carattere: amo le sfide. Ho una grandissima considerazione di me stessa, che sia un pregio o un difetto, non saprei, per cui le cose che mi vengono facili e spontanee generalmente mi stufano presto, un po’ mi piace soffrire, ma non dolore fine a se stesso, che rifuggo come la peste, ma con l’obiettivo di godere, perché alla fine arrivo al punto prefissato con un certo sforzo, fisico o mentale. Insomma, mentre vorrei impormi come predatrice, vorrei al tempo stesso sottomettermi per capire se ne sono capace e in che termini.

Oggi mi è successa una cosa strana, è stata una telefonata di 5 minuti, che mi ha preso in contropiede. Una persona che avevo deciso di non sentire più, che avevo lasciato senza troppe spiegazioni, anche perché lui non mie ne ha chieste più di tanto, che mi chiama e mi chiede di rivederci per l’ultima volta, come per un ultimo saluto. Negli stereotipi di genere mi è parsa una richiesta femminile, anche se, come ho già detto molte volte, odio dare questo tipo di etichette. Ed io cosa gli ho risposto? Così, d’amblée, su due piedi, senza pensarci un attimo? Ok, vediamoci, ma a me interessa solo scopare, niente chiamate ogni trenta secondi, tutti i giorni, come abbiamo fatto negli ultimi mesi a questa parte. Credo di averlo spiazzato, ma soprattutto ho spiazzato me stessa.

16 pensieri su “Here we are

    1. Cristo, hai ragione. Stamattina ero già felice di aver iniziato a ‘dominare’ WordPress e tu giustamente mi fai notare che non ho messo neppure un contatto. L’ho aggiunto in About. I’m waiting for you.

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